Gea.Net : Copie e Ripristino dei dati

Nel pianificare la copia dei dati il reparto tecnico dell’azienda deve conoscere la giusta disposizione dei programmi e dati che consentono a Gea.Net di operare.

Copie dei dati

Se l’installazione è stata fatta secondo gli standard consigliati tutto ciò che serve all’azienda dovrebbe trovarsi all’interno della cartella \GEANET che nei casi più semplici e nelle configurazioni stand-alone è anche l’unica da copiare. Nella sottocartella \GEANET\DATI troviamo solitamente i file di configurazione e il database.

In linea di principio occorre essere consapevoli che il database è la componente da salvaguardare a tutti i costi mentre tutto il resto potrebbe essere ripristinato e reinserito anche se con grossi sacrifici.

Le copie sono da pianificare in un momento in cui gli operatori non lavorano.

Occorre precisare che :

  • In configurazione di rete potremmo avere installato una sola cartella sul server, che quindi sarebbe l’unica da salvare, ma si potrebbe avere optato per installare il software su ogni client. In questo caso ogni installazione client dotrebbe essere uguale alle altre e soprattutto non dovrebbe contenere dati importanti se non quelli di configurazione operative che sarebbero facilmente reinseribili. Si può pensare a copiare giornalmente il contenuto del server e solo una tantum l’installazione client.
  • Se il database è stato disposto su una cartella separata dall’applicazione occorre salvarle entrambe.
  • Se si usa un database diverso da Access occorre disporre le regole di copia secondo quanto disposto dal produttore del database.
  • In caso di configurazioni multiaziendali la cartella \GEANET potrebbe avere diverse sottocartelle \DATI_* quante sono le aziende gestite e pertanto sono da copiare tutte.

Ripristino dei dati

Se le copie sono state pianificate ed eseguite correttamente il ripristino dovrebbe solamente prevedere :

  • Reinstallazione del Framework.NET sul computer da ripristinare.
  • Ripristino della cartella \GEANET
  • Ripristino del/dei database qualora questi non sono situati nella cartella \GEANET

In casi di reti locali particolari dovrebbero essere rassegnati i diritti in lettura e scrittura alle cartelle sia a livello di sistema operativo che di Framework.Net attraverso il comando CASPOL.

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Creazione un file PDF con PDFCreator

 

Per convertire in PDF qualsiasi documento o stampa è possibile utilizzare PDFCreator a riga di comando. PDFCreator è un software libero per piattaforma Windows che consente di generare file in formato PDF da qualsiasi documento. Una volta installato, permette di selezionare per la stampa una stampante chiamata PDFCreator, e quindi permette di poter generare documenti PDF da quasi ogni applicazione.

Per il nostro scopo possiamo utilizzarlo invocandolo da codice in modo da generare un file PDF in una determinata cartella che poi potremo spostare liberamente

La prima operazione da fare è Installare PDFCreator da http://www.pdfforge.org/download .

Per raggiungere il nostro scopo avremo bisogno di :

  • Settare PDFCreator come stampante predefinita.
  • Aprire PDFcreator.exe e settare le Opzioni. Selezionare Auto-save impostando la spunta su “Use Auto-save”, indicando “<title>” come nome file e impostare una cartella di repository come “C:\geanet\bin\PDFCreator_temp”

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Ora abbiamo tutto quello che ci serve per convertire un qualsiasi file in un PDF.

Per creare un PDF da un file di Microsoft Word da codice ad esempio possiamo invocare il comando

pdfcreator.exe /NoStart /PF"C:\test.doc”

e dopo qualche secondo nella cartella indicata nella opzioni ritroveremo il file TEST.PDF . Occorre precisare che PDFCreator è uno spooler di stampa pertanto perché tutto funzioni dobbiamo avere installato Microsoft Word o altro software che sia in grado di interpretare i file .DOC. Il vantaggio di questa soluzione a confronto dell’utilizzo delle classi di Word risiede nel non dovere necessariamente avere installato Word 2007 o successive

Se vogliamo convertire un file postscript, jpeg o bitmap possiamo fare ancora prima eseguendo

pdfcreator.exe /IF"C:\test.bmp” /OF"C:\test.pdf”

con il vantaggio che il file di output lo possiamo generare dove ci pare. Purtroppo questa opzione è stata resa disponibile solamente per i file grafici ma possiamo aggirare l’ostacolo creando in Gea.Net un funzione come la seguente

Function IoConv_DocToPDF(ByVal NomeFile As String, Optional ByVal NomeFileOut As String = "") As Long

Try

ExecuteWinCmd("pdfcreator.exe", "/NoStart /PF" + """" + NomeFile + """", True) ‘, False)

If NomeFileOut <> "" Then

Dim CartellaGenerati As String = APPLICATION_PATH + "\PDFCreator_Temp"

IOCreateDirectory(CartellaGenerati)

Dim FileOutTemp As String = CartellaGenerati + "\" + IOFileProperty_NameWithoutExt(NomeFile) + ".PDF"

Wait(6) ‘ 6 secondi sono il tempo sufficiente per generare il file

If IO.IOExist(FileOutTemp) = False Then

Return ErrInt.IO_OutputNotWrite

End If

IOFileCopy(FileOutTemp, NomeFileOut)

End If

Return ErrInt.NoErr

Catch ex As Exception

Return ErrInt.IO_OutputNotWrite

End Try

End Function

Note operative

Purtroppo ci sono alcune regole da rispettare.

1) Durante la generazione del PDF (spool di stampa) appare la finestra che ci avverte che sta per essere creato il file. La windows riceve il focus e ha il tasto “Annulla”. Morale se la nostra funzione viene richiamata in un ciclo For…Each piuttosto lungo sarebbe bene non lavorare sul computer altrimenti si rischia di premere inavvertitamente un tasto come “Invio” che annullerebbe la generazione del PDF.

2) Se si notificato il seguente messaggio

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occorre dare "OK" e chiudere Microsoft Word che viene aperto a barra comandi prima di procedere con altre operazioni.

3) Ignorare eventuali richieste di aggiornare PDFCreator

Distinta Base : Meglio non esagerare

 

Occorre pensare bene a come strutturare la distinta base, infatti ci sono diverse possibili soluzioni che vanno dall’inserire tutti i singoli componenti (viti comprese) fino ad inserire il minimo indispensabile.

Quando pensiamo a come strutturare la distinta, ricordiamoci che non ci sono obblighi di legge e non c’è un modo migliore di una altro ma solo il modo migliore per la azienda.

Possiamo azzardare che per la maggior parte dei casi conviene tenere la distinta base il più leggero possibile, non indicando tutte le minuterie. Questo offre l’indubbio vantaggio di non caricare a magazzino tutta una serie di componenti dal valore poco importante e che per una serie di motivi sarà difficile fare quadrare durante l’esercizio.

In ultima analisi si consideri che tutti gli articoli che sono in distinta base devono necessariamente essere gestiti comportando il carico, il trasferimento in conto lavorazione e lo scarico.

Ora si valuti quanto aggravio di lavoro questo possa portare all’azienda e lo si compari con i benefici che avrebbe la gestione di un magazzino puntuale. Troverete la risposta a quanto granulare dovrebbe essere la distinta base.