La stampa dei registri IVA riporta nella pagina riepilogativa gli importi delle fatture incassate e pagate relative all’IVA per cassa. Questi importi sono calcolati automaticamente in base a quanto definito nello scadenzario tuttavia l’operatore è libero di modificare tali valori secondo una diversa operatività aziendale, ad esempio se la gestione delle scadenze avviene in altro modo. La stampa che riporta nel dettaglio come è stato calcolato il valore riportato è una stampa non fiscale che si consiglia di tenere allegata al registro IVA ma che può essere sostituita o integrata con altra documentazione.
Nel calcolo compaiono tutte le scadenze relative a fatture con trattamento IVA per Cassa attive e passive il cui pagamento è avvenuto nel periodo di competenza del registro IVA. Se a distanza di un anno dall’emissione le fatture non sono ancora state saldate oppure sono state pagate successivamente, Gea.Net le include nel calcolo come previsto per legge. Al momento non sono gestite altre eccezioni previste per legge come la facoltà di non indicare fatture oggetto di contenzioso, fallimenti o altri casi specifici.
Per avere una gestione più pulita ed evitare di incorrere in errori, se gli importi non sono considerevoli si sconsiglia di non gestire le eccezioni tuttavia si fa notare che la scadenza è una scrittura indipendente dalla fattura e pertanto essa può essere facilmente manipolata. Se non la si vuole fare comparire nell’elenco è sufficiente togliere la spunta “IVA per Cassa” nella scadenza stessa. Buona prassi sarebbe anche allegare al registro IVA un documento che ne giustifica la sospensione.
Farla comparire in elenco una volta che è avvenuto il pagamento è un po’ più complicato perché significherebbe creare una nuova scadenza attribuendola ad un documento non reale con data non veritiera (la stessa del pagamento). Molto più semplice modificare gli importi indicati a video e allegare al registro IVA anche la distinta di avvenuto pagamento o altra documentazione.