Da qualche giorno è disponibile la nuova versione 6.0i di Gea.Net Pro che include diverse modifiche fiscali per l’anno 2022.
Salvo novità dell’ultima ora questa dovrebbe essere anche l’ultima rilasciata nel 2021 pertanto si consiglia di installarla al più presto, o quantomeno entro il 31 Dicembre.
La maggior parte delle novità sono definite nel software e non necessitano di interazione da parte dell’utente tuttavia alcune richiedono di adeguare i dati presenti in tabella e sulle anagrafiche dei clienti e dei fornitori come indicato di seguito.
Dell’invio a SDI delle fatture passive estere e delle modifiche necessarie per adempiere a tale obbligo ne abbiamo parlato in https://fabrizioborghi2.wordpress.com/2021/11/02/invio-fatture-passive-a-sdi/
Un’altra novità risiede nell’integrare le informazioni delle Dichiarazioni di Intento degli Esportatori. Per assolvere a ciò è necessario popolare due nuove celle sulla scheda anagrafica dell’esportatore: Protocollo e Data Ricevuta.
Si tratta dei riferimenti alla dichiarazione d’intento da includere sulla fattura elettronica e devono essere popolate correttamente pena il rifiuto da parte di SDI.
In particolare il Protocollo deve essere di 24 caratteri e contenere sia il numero che il progressivo nel formato N(17)-N(6) (esempio “08020340561234567-000001″). Il carattere usato come separatore deve essere “-” o “/”.
Inoltre si deve fare attenzione ad usare un codice di esenzione a cui è associato “N3.5” come codice SDI (cella “Cod.Natura (FPA)” nella tabella “Esenzioni/Raggruppamenti IVA”).
Con ogni probabilità dal 2022 vi sarà anche l’estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica a categorie finora escluse come forfettari, soggetti che rientrano nel regime dei minimi e associazioni senza fini di lucro (sportive e pro-loco) con fatturati inferiori a 65 mila Euro.
Per queste categorie è importante integrare al più presto i dati inseriti nelle schede anagrafiche dei clienti, tra cui Codice Destinatario e/o PEC per l’invio delle E-Fatture, onde evitare perdite di tempo al momento dell’invio a causa del rifiuto del flusso.
Un’ottima soluzione sarebbe inviare fin da ora le E-fatture o quantomeno verificare che il file generato sia formalmente corretto e quindi accettato da SDI.